lunedì 4 marzo 2013

Profughi dalla Libia - Inizia ora la vera emergenza



Occupato un edificio a Firenze, ammassamenti nelle stazioni in molte città. Inizia il viaggio verso la periferia dei diritti


Per due anni nulla. L’accoglienza all’italiana capace di gonfiare le tasche di molti imprenditori umanitari è finita. Chi ha provato a costruire progetti degni si trova oggi in grande difficoltà per le scelte scellerate del Governo che in questi due anni ha tardato a dare indicazioni operative, certezze sui titoli di soggiorno, prospettive di coordinamento e organizzazione.
Ma da qualsiasi parte la si guardi è difficile pensare che quella che dal 2011 le Istituzioni hanno chiamato "emergenza nordafrica" sia solo paragonabile alla drammatica situazione in cui versano oggi migliaia di persone che dal 28 febbraio hanno visto chiudere di fronte a loro la porta dei centri di accoglienza.
Venticinquemila persone approdate sul nostro territorio, nonostante i numeri dell’Europa parlino di un milione e mezzo di rifugiati presenti, sono diventati in un problema in un paese che non ha saputo offrire loro nulla più di un pasto e un letto per due anni. Non era ciò che chiedevano. Volevano un’opportunità di inserirsi ed invece li è stata data una pacca sulla spalla dopo un anno e mezzo di abbandono.
Inizia così oggi la vera emergenza, quella che vede circa diciottomila persone percorrere la rotta verso la miseria o la fortuna. In molti cercheranno di raggiungere l’Europa illusi dal sogno della "locomotiva" tedesca o del welfare nordico, ma a breve sbatteranno contro il muro dei confini interni all’Unione e verranno ricacciati in italia. Altri, percorreranno la Penisola in cerca di un rifugio in cui passare le notti e di un caporale pronto a raccoglierli per essere assoldati nell’esercito degli sfruttati.
Intanto a ridosso del 28 febbraio in decine di città i "profughi" hanno dato vita a presidi ed iniziative contro il loro abbandono, in alcuni casi rifiutandosi di lasciare i centri (come a Pisa) o entrando in edifici lasciati colpevolmente vuoti dalle amministrazioni (come a Firenze).
In generale a vincere è stato il ricatto di un’accoglienza miserabile, della sfiducia verso tutto e tutti, di una scelta obbligata tra 500 euro certi e l’ipotesi improbabile di qualche borsa lavoro paventata con timidezza qua e là.
Qualcuno pensa che 500 euro sia il solo prezzo da pagare per liberarsi di loro, sperando possano scomparire nell’ombra di metropoli e province.
Ma non abbiamo dubbi, li ritroveremo nelle tante città invisibili nascoste nelle nostre città "ufficiali". Quelle abitate da chi ha visto calpestare i suoi diritti ed il diritto da parte di un paese, l’Italia, che crede di aver chiuso così la partita.

Aspettiamo solo che il mondo torni ad accorgersi di loro, scandalizzanto ed imbarazzato, riscoprendo che nell aloro biografia sono incisi i segni della vergogna Italia.
meltingpot - lunedì 4 marzo 2013 ]