venerdì 9 febbraio 2024

HACKERS - Storia e pratiche di una cultura autonoma - Da febbraio ad aprile 2024

 


HACKERS - Storia e pratiche di una cultura autonoma
Dal 23 febbraio ad aprile 2024

- Intelligenza artificiale: declinazione e diritti
Venerdì 16 Febbraio ore 17.30 - Facoltà di Filosofia, Via Garibaldi 20 (Mc) LA LOCANDINA DELL'EVENTO

Con Leonardo Gabrielli, docente dell’Università Politecnica delle Marche.
Riccardo Coluccini, giornalista, collabora come freelance con diverse testate online, tra cui Vice Italia, IrpiMedia e Wired Italia, e con la newsroom collaborativa Lighthouse Reports. Scrive di hacking, sorveglianza, diritti digitali e antropologia di internet.
A cura del Collettivo Universitario Depangher

- Hackers. Storia e pratiche di una cultura autonoma
Venerdì 23 Febbraio ore 21:00 - CSA Sisma [FOTO]

Con: Federico Mazzini, docente di Digital History e Storia dei media e della comunicazione all’Università di Padova, nel 2023 ha pubblicato per Laterza “Hackers. Storia e pratiche di una cultura”.
Giorgio Cipolletta, studioso di cultura digitale ed estetica dei nuovi media. Attualmente è professore a contratto presso l'ABAMC e l'ISIA di Pescara.
Riccardo Coluccini, giornalista, collabora come freelance con diverse testate online, tra cui Vice Italia, IrpiMedia e Wired Italia, e con la newsroom collaborativa Lighthouse Reports. Scrive di hacking, sorveglianza, diritti digitali e antropologia di internet.


Visual and mapping projection festival
Sabato 23 marzo - CSA Sisma

Il festival di visual mapping - giunto alla 11° edizione - che negli anni ha portato a Macerata il meglio della visual art e della musica elettronica italiana.
Bienoise, Go Dugong, Yakamoto Kotzuga, Nodef, Montoya sono solo alcuni degli artisti che hanno calcato il palco del CSA Sisma.

Aprile 2024 - CSA Sisma

Il corso si prefigge di fornire una visione d’insieme sui linguaggi della Computer Music introducendo, in particolare l’ambiente di sviluppo Pure Data (con cenni a Max/MSP ) e il protocollo MIDI ponendo una particolare attenzione sull’interazione musicale in tempo reale. Verranno, inoltre, introdotte le principali tecniche di sintesi audio e i principali effetti basati su linee di ritardo

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Cultura hacker contemporanea
L’hacking non nasce con i computer. Già agli inizi del Novecento dei giovani appassionati modificavano i propri apparecchi radio per ottenere prestazioni non previste dal loro produttore. Alcuni decenni dopo, negli anni ’60, si diffondono i ‘phone phreaks’, degli ‘hacker dei telefoni’ che prefigurano molte caratteristiche della odierna cultura digitale. Con la diffusione dei PC i gruppi hacker diventano un fenomeno mediatico e di massa. Alla metà degli anni ’80, quello che fino ad allora era stato considerato come un ‘ragazzo prodigio’ si trasforma in una potenziale minaccia come autore di clamorose truffe o altre pratiche criminali. Ma in quegli stessi anni le pratiche hacker cominciano ad assumere un valore politico: nascono il cosiddetto hacktivismo e le comunità Free Software e Open Source, che in poco tempo rivoluzioneranno l’industria del software e la cultura digitale nel suo complesso. 

Oggi il fenomeno hacker è arrivato a occupare un ruolo di primo piano nella geopolitica contemporanea grazie alla nascita di gruppi su scala globale come Anonymous e all’incorporazione dell’hacking nelle strutture militari e di intelligence.

Per anni la cultura Hacker è stata presente nei ragionamenti e nelle pratiche dei movimenti, delle realtà antagoniste e dei Centri Sociali e ha innervato le riflessioni sulla tecnologia e sul suo declinarsi nella vita e nella politica quotidiana. Una filosofia e una pratica che sono gradualmente venute diradandosi, scomparendo dall'orizzonte, mancando a quella cultura politica che dovrebbe “fare hacking” dello stato di cose presente.

Quelle pratiche e quell’immaginario possono essere recuperate? Nel momento in cui l’Intelligenza Artificiale diventa sempre più rilevante e l’hacking è strumento di governance del mondo politico ed economico da parte delle elite finanziarie globali, riteniamo che la cultura hacker debba tornare ad essere centrale nello sviluppo di strumenti – tecnologici ed immaginifici – autonomi.

Da queste riflessioni nasce l’idea di una serie di appuntamenti dedicati all’immaginario ed alla cultura hacker.